Perché preferiamo le immagini alle parole?

Quella visiva è la forma di comunicazione più diretta e potente che conosciamo. Le immagini, attraverso icone e simboli, possono sintetizzare e veicolare numerose informazioni in brevissimi lassi di tempo.

In una società dinamica come quella odierna, la figura viene ricevuta ed elaborata anche quando la concentrazione dell’utente è focalizzata su altro.

La vista di un’immagine accende la percezione sensoriale e, mentre elaboriamo il messaggio, la ricezione dello stimolo evoca associazioni mentali dal nostro bagaglio empirico ed emozionale. E l’interpretazione finale emerge proprio dalla combinazione di concetti e sentimenti presenti e passati.

L’immagine nella pubblicità

Questo forte impatto dell’immagine viene sfruttato da svariati settori dell’advertising come sostegno necessario della brand identity di ogni attività. Le immagini diminuiscono la distanza fisica tra azienda e cliente, coinvolgendo e fidelizzando il pubblico per aumentare visibilità e conversioni.
Inoltre, la figura non ha lingua. Viene ricevuta dal target con un raggio di comprensione più vasto, seppur bisogna sempre tenere in considerazione i vincoli del relativismo culturale. Il messaggio visivo è andato via via a costituire un vero e proprio ramo del business: il digital visual marketing e in questo contesto cresce esponenzialmente l’utilizzo delle infografiche.

Fotografia e graphic design

La combo necessaria sta nella capacità di attirare l’attenzione. La comunicazione visiva può essere sviluppata con vari stili e tecniche.

Le campagne pubblicitarie più riuscite sono quelle che riescono a creare uno shock emozionale attraverso visione e originalità. E per raggiungere questo obiettivo ci si rivolge sempre più spesso alla fusione di grafica e fotografia.

Una foto, rappresentazione del reale per come lo conosciamo, viene trasformata rispetto al suo significato originario dall’intervento di un graphic designer.  L’intensità dell’immagine dipende proprio dalla relazione tra forma e contenuto. L’alterazione di ciò che esiste, se attuata con un’intenzione comunicativa, ha un fortissimo impatto sull’attenzione e sulla memoria dell’osservatore.